

di Padre Marko Rupinik

Di Fratalocchi - D'Urso

di Padre Marko Rupinik
La nostra Spiritualità
Come il buon Pastore
Noi, Suore di Gesù buon Pastore – Pastorelle, abbiamo come centro della nostra vita la persona di Gesù buon Pastore, secondo il Vangelo di Giovanni 10,11: “Io sono il buon Pastore. Il buon Pastore dà la sua vita per le pecore”, la cui spiritualità è nutrita dalla Parola di Dio e dall’Eucaristia. Il Beato Giacomo Alberione, Fondatore della Congregazione, ci esortava: “guardate sempre Gesù buon Pastore e vivete secondo Lui”. Il Pastore che ama il suo gregge, conosce le sue pecore, si lascia conoscere da loro chiamandole per nome.
Siamo chiamate a deporre la vita, come il Buon Pastore che la depose liberamente. Viviamo questa consegna nella gioia e secondo lo spirito del Fondatore, che diceva: “Se voi conosceste davvero la vostra vocazione, sareste più allegre di quell’usignolo che canta tra i rami!”.
Sull'esempio di Maria
Il Beato Giacomo Alberione, fin da bambino, era molto devoto di Maria. Come Fondatore, ha lasciato a tutta la Famiglia Paolina la devozione a Maria Regina degli Apostoli, e per noi Pastorelle, ha voluto che invocassimo Maria con il titolo di Madre del buon Pastore.
Questa era una devozione presente nella Chiesa, diffusa dai Frati Cappuccini già dal 1703, soprattutto in Spagna e in America Latina, ma anche in alcune regioni dell’Italia, come Sicilia, Calabria, Toscana e nel Parmense.
Il Beato Alberione ha dato il suo contributo all’iconografia della devozione: pensava Maria Pastora, in piedi (e non seduta, come quella diffusa dai Cappuccini). Così ha fatto rappresentare Maria che nutre il gregge e con al centro Gesù pastorino, nel mosaico di Casa Madre ad Albano Laziale (RM). Spesso troviamo nelle sue prediche alle Suore Pastorelle il riferimento a Maria Pastora ai piedi della croce, come è stata rappresentata nell’attuale mosaico della casa generalizia.
Sull’esempio di Maria, la Madre del buon Pastore, viviamo la collaborazione al ministero pastorale di Cristo, come “madri e sorelle” di tutti coloro che fanno parte del popolo di Dio.
I santi apostoli Pietro e Paolo Modelli di Pastori
“Dobbiamo considerare i Ss. Apostoli Pietro e Paolo,
pregarli e imitarli perché furono sommi pastori nella Chiesa
e perché ebbero un grande amore a Gesù e alle anime.
Un sommo amore a Gesù e alle anime «fa» la pastorella”
Beato Giacomo Alberione
Nella missione pastorale ci ispiriamo agli santi apostoli Pietro e Paolo: dal primo impariamo a servire il popolo di Dio con gratuità, nella fedeltà a Cristo e alla Chiesa e dal secondo riceviamo il coraggio di cercare le forme più adatte per l’evangelizzazione.
Il Beato Alberione apprezza le diverse caratteristiche dei due apostoli, però ne risalta lo stesso fondamento: la sequela di Gesù. Entrambi diventano modelli di pastori, nella misura in cui vivono la sequela, fino alle estreme conseguenze: dare la vita per il popolo di Dio.