Percorso di formazione Pastorale
- Suore Pastorelle
- 10 ore fa
- Tempo di lettura: 2 min
guidato da don Ivo Seghedoni, parroco e docente di Teologia Pastorale
“Parrocchia” o “Comunità generativa”?
Nei giorni 22-24 settembre u.s. ci siamo ritrovate ad Albano per il nostro incontro annuale di formazione. Con l’aiuto di don Ivo, Parroco e Docente di Teologia Pastorale, anche quest’anno ci siamo regalate due giornate di studio e riflessione sulla realtà della Chiesa, non esente dal cambiamento epocale in corso, dentro la quale vogliamo starci come protagoniste attraverso un servizio pastorale intelligente e corresponsabile condiviso con pastori e laici, come vuole il nostro carisma.

Il metodo scelto per la realizzazione di questi incontri è stato quello laboratoriale che vede la partecipazione attiva di tutte noi, e favorisce uno scambio sincero di opinioni ed esperienze. Respiriamo in questi incontri un clima di fraternità e di libertà nella comunicazione e sentiamo che si ravviva in noi il dono del carisma pastorale.
Quest’anno abbiamo iniziato l’incontro ripensando al cammino dei due anni precedenti, mettendo a fuoco le emozioni vissute, gli apprendimenti custoditi, le domande che rimangono aperte. Siamo poi passate a fare un ulteriore passo del nostro cammino avendo come tema: “Parrocchia” o “Comunità generativa”? La riflessione si è aperta sulle “crisi” della parrocchia e ci ha accompagnato ad individuare le “gabbie” che le impediscono di essere chiesa in uscita e comunità che genera alla fede. Questo lavoro ci ha aiutato a chiamare per nome le delusioni e le sofferenze del nostro servizio pastorale, a costatare il logorio che produce un’esperienza di parrocchia autoreferenziale ormai superata e stanca e l’esigenza di passare da una struttura di grande rigidità ad una realtà di grande plasticità. (EG 27-28). Questo richiede indubbiamente un processo di conversione e scelte pastorali che permettano di passare da “parrocchia” a “comunità generativa”. Scelte che chiedono di privilegiare la formazione dei laici e del clero, di recuperare il valore della liturgia domenicale, di non assolutizzare la figura del presbitero, di valorizzare i diversi ministeri, di accompagnare le persone mediante un sapiente discernimento che sa cogliere per ognuno “il bene possibile” come suggerito anche da Amoris Laetitia (cap. IV).
L’esperienza dell’apostolo Paolo testimoniata nel libro degli Atti (cc 27-28) ci ha guidate a leggere le crisi alla luce della Pasqua e a comprenderle come luogo generativo.
sr Maddalena Berni, sjbp

















