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Rendere sostenibile la senilità

In occasione della Giornata mondiale dei nonni e degli anziani (2022) istituita da papa Francesco sono contenta di esprimere un pensiero circa l’esperienza vissuta con le Pastorelle anziane qui a Verona. Nella maggioranza dei casi, la noia, la depressione e la monotonia rendono difficile la vita degli anziani. Ad alimentare questa sensazione contribuisce anche la società, attraverso il mito dell’eterna giovinezza. Di fronte a questa cultura l’anziano può essere tentato di tirare i remi in barca e pensare che per lui tutto è concluso. Una persona anziana sente nel cuore la sofferenza per le piccole e grandi perdite che caratterizzano questa tappa della vita: il ritiro dall’attività e dal servizio; l’interruzione dei rapporti legati all’apostolato e dei contatti col mondo in cui si è vissuti; l’esperienza dell’infermità con la relativa perdita di possesso del proprio corpo e la dipendenza progressiva anche per le azioni più elementari della vita come: alzarsi, vestirsi, andare a passeggio, bere e mangiare.

Poiché l’invecchiamento è un dato di fatto o questi anziani sono rottamati, diventano scarto, oppure, in visione umana e cristiana, vanno sostenuti e curati nel momento della compromissione delle loro capacità cognitive o motorie. Il servizio di animazione che mi sono proposta di prestare alle “Sorelline”, una volta alla settimana, è nato dopo un colloquio con la dottoressa Frameglia Marta, che pure si interessa di questa Comunità per altri aspetti. L’obiettivo è valorizzare il quotidiano, stimolare i rapporti inter-personali, cucire le attività sui gusti, le abitudini di vita e le esigenze delle “sorelle” interessate, attraverso un’attività di gruppo, un’attività ludica, posso dire, che utilizza tutte le “armi” possibili allo scopo di coinvolgere ma in modo leggero e spontaneo.


Ciò che si produce è apparentemente fine a sé stesso perché l’intento è chiaramente per un miglioramento della qualità della vita.

I lavoretti con carta e stoffa, la pittura su diversi materiali, la creazione di piccoli oggetti, collage, lavori a maglia o uncinetto, etc. sono un mix di apporti e acquisizioni che restituisce un senso di partecipazione attiva alla società e favorisce il benessere psicologico, poiché le “sorelle” restano al centro di un’attività intrisa di empatia, rispetto, affabilità.

Lucia Pescarin


P.S. Oltre al normale cammino di preghiera e di vita comunitaria e all’attività presentata dalla sig.ra Lucia, nella nostra comunità di Verona vengono fatti incontri vari per l’esercizio della memoria: Sig.ra Manuela; della drammatizzazione: sig.ra Cristina; di esercizi fisici: Sig.ra Irma; di attività creativa e film in momenti vari; di conoscenza e partecipazione al cammino della Congregazione, della Chiesa, della Parrocchia/Diocesi ecc. Ogni giorno un impegno che dà la possibilità di stare insieme e di incontrare persone che ci fanno dono del loro tempo e delle loro competenze.


Con questo articolo oltre a presentare la vita della comunità desideriamo dire il nostro grazie a tutte queste persone.


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