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Un pomeriggio di preghiera e riflessione

Alcune settimane prima della Domenica del Buon Pastore è stato preparato un volantino che invitava i Cooperatori Paolini, i parrocchiani e gli amici ad un pomeriggio di preghiera e riflessione per la Festa del Buon Pastore. Don Michael Romeo, parroco di Nostra Signora Regina della Pace Payneham, ha sostenuto molto l'iniziativa e ha pubblicizzato l'evento durante le messe parrocchiali.

Domenica 21 aprile si sono riunite per il pomeriggio diciotto persone. Dopo la preghiera di apertura e la proclamazione del Vangelo di Giovanni 10,11-18, è stata offerta una riflessione per approfondire due caratteristiche principali del vero Pastore. Innanzitutto la sua bontà; un pastore dal cuore nobile che svolge il suo servizio con dignità, fedeltà e totale preoccupazione per il benessere e la sicurezza delle pecore. In secondo luogo, il vero pastore conosce personalmente e intimamente ciascuna pecora. C’è un rapporto reciproco tra il pastore e le pecore.


L'uso di un PowerPoint sul Salmo 23 e la storia del vecchio pastore e dell'eloquente oratore hanno evidenziato la differenza tra conoscere personalmente il pastore, che si basa su un profondo rapporto personale, e conoscere il Salmo, che è conoscere le parole ma con l'assenza di un relazione personale.


I partecipanti sono stati poi invitati a trascorrere mezz'ora in silenzio e preghiera davanti al Santissimo Sacramento. Nel riunirsi, i partecipanti sono stati invitati a condividere a due, un punto che li aveva toccati. Alcune delle risposte sono state: “Il Buon Pastore desidera avere con me un rapporto di amicizia”. "Lui è sempre con me." “Desidera e cerca il mio benessere”. “La sua bontà e nobiltà mi rassicurano.”


La seconda riflessione si è concentrata sulla frase ripetuta più volte: il Buon Pastore dà la vita per le pecore. Utilizzando l'icona di Sieger Köder abbiamo visto come il Buon Pastore ha preso su di sé i nostri pesi. Conosce le nostre debolezze. Cerca costantemente di rassicurarci dicendo: “Non aver paura, io sono con te”. Guardando l'icona, i partecipanti hanno osservato che c'era solo una serie di impronte e questo ha ricordato a molte persone la poesia Impronte sulla sabbia. Un altro partecipante, utilizzando il suo telefono cellulare, ha trovato rapidamente la poesia e l'ha letta ad alta voce affinché tutti potessero ascoltarla. Un altro punto che è stato evidenziato riflettendo sull'icona è stato il fatto che mentre esiste un rapporto intimo tra pastore e pecora, noi apparteniamo ad una comunità che è lì in attesa di accoglierci e gioire con noi.


Il pomeriggio si è concluso con l'inno Non avere paura di R. Dufford e un tè pomeridiano condiviso, offrendo l'opportunità di socializzare e assaporare l'esperienza di condividere fede e presenza, rafforzandosi nel desiderio di condividere con gli altri la bontà del Bene. Pastore.

sr Rita Ruzzene, sjbp


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