Della comunità di Fermentim – Scutari (Albania)
All’inizio di giugno, prima di addentrarci nelle esperienze intense e variegate dei mesi estivi, ci siamo comunicate l’importanza di un tempo adeguato per ritrovarci insieme prima di ripartire con il nuovo anno comunitario e pastorale. Sapevamo, infatti, che nei due mesi successivi avremmo vissuto diversi impegni, sia più strettamente congregazionali, come la partecipazione al Capitolo Generale, sia legati alla missione del Centro pastorale di Fermentim, con tre esperienze di campi-scuola per bambini e ragazzi, in montagna e al mare, il tempo dedicato agli esercizi spirituali, ad un sufficiente riposo e alla visita nelle famiglie di origine.
Siamo giunte a questa decisione alla fine di un pranzo, quando, invitate dalla superiora della comunità, sr Rita Ndoci, ciascuna di noi si è espressa riguardo alla possibilità di ritrovarci insieme per un tempo di verifica e di progettazione, così, condividendo la necessità di questa esperienza comunitaria, siamo convenute sui giorni 5-10 settembre, accogliendo l’ospitalità in una casa in montagna a Fushë -Arrez, offertaci dai frati cappuccini tedeschi che vivono in quella zona e nostri amici da alcuni anni.
Durante i mesi estivi, ciascuna di noi ha custodito questo desiderio e possiamo dire di aver iniziato a vivere l’appuntamento di settembre già a distanza, aiutate dalle indicazioni e dai punti da tenere in considerazione che la superiora, ci ha proposto e sui quali prepararci prima dell’incontro in presenza. Così, in particolare nel mese di agosto, in più momenti personali di preghiera e di meditazione sull’anno trascorso, abbiamo messo “nero su bianco” quanto, sotto la luce dello Spirito Santo, riconoscevamo importante, trovando il tempo per preparare il cuore e poter vivere al meglio quanto il Signore ci avrebbe consegnato in quei giorni.
Il 5 settembre, giorno in cui la Chiesa fa memoria di Santa Madre Teresa di Calcutta, patrona nazionale albanese, dopo la messa del mattino, siamo partite per Fushë – Arrez, pronte a vivere un’esperienza per noi nuova. Nel pomeriggio ci siamo ritrovate per il primo incontro, nel quale la superiora ci ha proposto il metodo che avremmo seguito nelle varie tappe del cammino.
Il primo giorno, dopo la condivisione sull’esperienza del Capitolo, ci siamo ritrovate a condividere i nostri progetti personali, frutto degli esercizi spirituali che ciascuna ha vissuto in diversi tempi; il secondo giorno abbiamo proseguito con la verifica dell’anno a livello personale, comunitario e pastorale, ciascuna secondo alcuni punti specifici anche sulla base degli impegni apostolici assunti durante l’anno. Il terzo giorno ci ha viste prima impegnate nel discernimento su tre realtà, una comunitaria e due apostoliche, poi, nel pomeriggio abbiamo preso in considerazione le diverse opere del Centro pastorale e le nostre rispettive responsabilità personali e condivise, in maniera tale da poter proseguire anche il giorno dopo alla progettazione dei vari ambiti apostolici e poi confrontarci, attivando fra di noi un vero e proprio laboratorio. Il quarto giorno di lavoro è consistito nel discernere insieme il progetto comunitario, alla luce di quanto condiviso nella verifica e nella progettazione pastorale, iniziando dall’obiettivo dell’anno e poi, in ascolto della Regola di Vita, individuando i punti importanti per poterlo vivere, secondo le “4 ruote del carro” paolino. L’ultima tappa del viaggio è consistita nella verifica dei giorni vissuti. Tornate a casa, poi, abbiamo raccolto il lavoro in una cartella cartacea, su cui ci siamo impegnate a ritornare per una verifica periodica.
Sono state per noi giornate intense di ascolto, di meditazione, di verifica, di valutazione e di progettazione, un’avventura in fraternità vissuta nella crescente consapevolezza dell’importanza di re-incontrarci, ascoltarci, chiarirci, accoglierci per crescere prima di tutto come comunità, cercando di rimanere in un cammino di conversione continua, per poter vivere l’arte della cura pastorale in mezzo al popolo di Dio, in particolare nella periferia di Fermentim, una terra in cui le sfide sono molte.
Ringraziamo il Signore per questo dono, per le luci ricevute e il cammino avviato, per il desiderio che ha messo dentro ciascuna di noi di vivere questo tempo di grazia, affidiamo al buon Pastore e a Maria il cammino che ci attende in mezzo al popolo di Fermentim e oltre.
Le sorelle della comunità di Fermentim – Scutari (Albania)
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