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Una chiamata autentica genera altre chiamate

3° Anno Vocazionale in Brasile


L'8 febbraio 2023 tutto il Clero, i Religiosi e le Religiose presenti nella Diocesi di Jataí/GO, è stato convocato dal Vescovo diocesano, Dom Nélio Domingos Zortea, per partecipare a una mattinata di formazione sul 3° Anno Vocazionale in Brasile – 11 /21/2022 al 26/11/2023 – il cui tema è VOCAZIONE: GRAZIA E MISSIONE e Motto: “Cuori ardenti, piedi in cammino” (cfr Lc 24, 32-33).

Sr Selma Aparecida de Souza, sjbp, in qualità di Segretaria Pastorale della Diocesi, ha accolto i presenti, motivandoli per un momento di preghiera. L'immagine di Nossa Senhora Aparecida è stata introdotta nell'ambiente dalle mani di una delle suore. È stato proclamato il vangelo secondo Lc 10,1-9, seguito da una breve riflessione di p. Nixon Araújo Felix, responsabile della pastorale vocazionale della diocesi, e l'inno vocazionale.


Piede. José Luiz da Silva, rettore del Seminario interdiocesano di Goiânia, ha fatto una riflessione provocatoria sulla questione vocazionale. A partire dalla frase: “La nostra importanza nel risveglio delle vocazioni al ministero ordinato e alla vita consacrata”.


PROVOCAZIONI: Qual è la nostra missione nella Chiesa e nel mondo? Comprendiamo che la vocazione è grazia e missione? Dove cercare soluzioni alle sfide che si presentano alle vocazioni nelle Chiese particolari?


Sulla base di queste provocazioni, ha cominciato a caratterizzare la questione: primo, dicendo che si tratta di una sfida ecclesiologica; la seconda è una sfida teologico-pastorale. Perché «senza i sacerdoti, infatti, la Chiesa non potrebbe vivere quell'obbedienza fondamentale che è al centro stesso della sua esistenza e della sua missione nella storia – l'obbedienza al comando di Gesù: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni” (Mt 28 , 19) e “Fate questo in memoria di me” (Lc 22, 19; cfr 1 Cor 11, 24), cioè l'ordine di annunciare il Vangelo e di rinnovare ogni giorno il sacrificio del suo Corpo donato e del il suo Sangue versato per la vita del mondo” (PDV 1).


Ha proseguito la sua riflessione andando alla Fonte: cosa dice la rivelazione biblica sulla chiamata? “Camminando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone. Gettarono la rete in mare, perché erano pescatori. Gesù disse loro: 'Seguitemi e vi farò pescatori di uomini'. E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Poco oltre vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni, suo fratello, anch'essi nella barca, intenti a riparare le reti. E poi li ha chiamati. Ed essi, lasciato il padre Zebedeo sulla barca con i servi, si misero in cammino per seguirlo» (Mc 1, 16-20). Ha evidenziato che “Troviamo due elementi importanti nei caratteri di questo testo: Camminare e lavorare”. Ha anche evidenziato quanto dice Papa Francesco: «L'iniziativa della chiamata viene da Dio (...). In tutta la vita della Chiesa, si deve sempre mostrare che l'iniziativa appartiene a Dio, «perché ci ha amati per primo» (1 Gv 4,19) e che è «Dio solo che la fa crescere» (1 Cor 3, 7). Questa convinzione ci permette di mantenere la gioia in mezzo a un compito così impegnativo e impegnativo che occupa tutta la nostra vita» (EG 12).


Cosa possiamo estrarre così lontano dal riflesso? La consapevolezza di essere chiamati ci porta a chiamare. Chiamare i giovani a seguire Gesù è la missione del vescovo, dei sacerdoti, delle persone consacrate e dei laici. La chiamata è una dimensione ontologica e un carattere teologico. Come diceva san Giovanni Paolo II: «Sì, la dimensione vocazionale è connaturale ed essenziale alla pastorale della Chiesa. La ragione sta nel fatto che la vocazione definisce, in un certo senso, l'essere profondo della Chiesa, prima ancora che operante» (PDV 34).


Una chiamata autentica genera altre chiamate


La riflessione ha portato molte luci per cui pregare e sperimentare. Nella seconda tappa della formazione, p. Nixon, ha presentato il progetto che tutti dovranno sviluppare durante questo anno vocazionale.


OBIETTIVO GENERALE DELL'ANNO VOCAZIONALE: Promuovere una cultura vocazionale nelle comunità ecclesiali, nelle famiglie e nella società, perché siano ambienti favorevoli al risveglio di tutte le vocazioni, come grazia e missione, al servizio del Regno di Dio.


OBIETTIVI SPECIFICI: Coltivare una sensibilità vocazionale che favorisca la comprensione che tutta la pastorale è vocazionale, tutta la formazione è vocazionale e tutta la spiritualità è vocazionale; Rafforzare la coscienza del discepolato missionario tra tutti i battezzati e le battezzate, portandoli a riconoscere e ad assumere l'identità vocazionale della vita laicale come proprio e specifico modo di vivere la santità battesimale al servizio del Regno; Creare consapevolezza che suscitare vocazioni alla Vita Consacrata e al Ministero Ordinato è compito dei parroci, dei religiosi (a) e dei fedeli laici di ogni Parrocchia; Intensificare la pratica della preghiera per le vocazioni in tutti gli ambiti: personale, familiare e comunitario.

Sulla base di questi obiettivi sono state tracciate delle linee di azione, in modo molto concreto ed esperienziale; eventuali azioni da intraprendere.


Abbiamo concluso l'incontro formativo con le parole del Vescovo e con la preghiera del 3° vocazionale:


“Signore Gesù, inviato dal Padre e unto dallo Spirito Santo, che fai ardere i cuori e incamminare i piedi, aiutaci a discernere la grazia della tua chiamata e l'urgenza della missione. Continua ad affascinare le famiglie, i bambini, gli adolescenti, i giovani e gli adulti, perché sappiano sognare e donarsi, con generosità e vigore, al servizio del Regno, nella tua Chiesa e nel mondo. Risvegliare le nuove generazioni alla vocazione ai ministeri laicali, al matrimonio, alla vita consacrata e ai ministeri ordinati. Maria, Madre, Maestra e Discepola Missionaria, insegnaci ad ascoltare il Vangelo della Vocazione ea rispondere con gioia. Amen!"

sr Lusineide Cardoso de Melo

e sr Selma Aparecida de Souza, sjbp

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